ABCDEconomia "R" come Responsabilità

ABCDEconomia di Luigino Bruni

Responsabilità, persone più che procedure

pubblicato sul settimanale Vita del 13 marzo 2009

Una guida a rileggere le parole chiave dell’agire economico, dopo la caduta dei miti e lo sgonfiarsi delle bolle. Il «Dizionario» di Luigino Bruni è arrivato alla sesta voce: Responsabilità. Le parole già analizzate nelle scorse settimane: Felicità, Profitto, Mercato, Banca, Investimento.

Responsabilità deriva da rispondere: essere responsabili significa infatti rispondere, offrire ragioni, quando si è interpellati da qualcuno. Una persona o un’impresa è irresponsabile quando non offre ragioni, buone ragioni, per le sue azioni. La cultura dominante dell’impresa e dell’economia è, per tradizione, irresponsabile, poiché la logica sulla quale si è costruita la logica del mercato e della concorrenza nell’ultimo secolo, soprattutto nel mondo anglosassone, è stata basata su quello che A. Hirschman ha chiamato “exit” (l’uscita).
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Nella sfera politica la gente protesta e vuole risposte (perché l’uscita è difficile e molto costosa), ma nella sfera economica dove invece si può uscire cambiando impresa, non ha senso protestare.
In altre parole, nel mercato se non mi piace un prodotto o un servizio ho solo un modo per protestare: cambiare impresa.

In realtà sappiamo che negli ultimi anni il confine tra politica ed economia è sempre più sfumato, e i cittadini protestano anche nel mercato, chiedono “buone ragioni” alle imprese per le loro azioni. Potremmo definire un cittadino responsabile qualcuno che prima di uscire (cambiare impresa) protesta per cercare di ottenere un cambiamento dall’impresa, votando, come si dice, “con i piedi”. Questo bisogno di chiedere e di protestare anche nei mercati rappresenta un’anomalia o un fatto davvero nuovo nel nostro modello di sviluppo.

Infatti, nei decenni passati, anche la crescita della grande distribuzione è stata la conseguenza di questa stessa cultura dell’anonimato. Il dogma del consumismo del XX secolo, o del capitalismo di seconda generazione, era il seguente: meno relazioni personali, meno prossimità nel consumo, più efficiente è il sistema economico, più soddisfatti i cittadini. La crisi che viviamo è anche la crisi di questa cultura del mercato.

Se guardiamo bene nelle pieghe della nostra società, ci accorgiamo che si sta sviluppando un fenomeno generale che va in direzione opposta. Mi riferisco alla tendenza ad “accorciare la filiera dei prodotti”, a ridurre la distanza tra produttore e consumatore, a personalizzare gli incontri economici. C’è, in altre parole, una richiesta di maggiore responsabilità, e una reazione contro la prassi irresponsabile, molto diffusa nel nostro Paese, di rinviare le risposte, quando si è interrogati per un problema, a qualcun altro, che è sempre assente, lontano, anonimo e quindi irraggiungibile. Ciò che oggi sta avvenendo in particolare nel campo alimentare sta dicendo che il “grande, anonimo e lontano” non funziona più.

La mia previsione è che la tendenza ad “accorciare le distanze” si estenderà dai beni alimentari a tanti altri settori: nel turismo, nell’arte, nella ristorazione, nei servizi di cura è già evidente. Anche la nuova alleanza tra imprese e banche, economia e società dovrà dunque tener conto di questa esigenza di “riduzione delle distanze”: in questi mesi ci stiamo infatti accorgendo che non solo la qualità del cibo è importante per una vita buona e sana; anche pensioni, risparmi, mutui, sono importanti per una vita individuale e sociale sana. Ci si avvelena con cibo inquinato, ma anche con mutui tossici. Quando l’anonimato diventa sistema si inizia ad uscire dal territorio dell’umano. La responsabilità sociale delle imprese non si gioca sugli “strumenti” (bilanci sociali, codici etici…), ma soprattutto e principalmente sulle persone. Per uscire da questa crisi c’è bisogno di una nuova alleanza basata sulla responsabilità.

Sarà solo un’alleanza di persone, tra persone, per le persone che potrà creare le basi per una nuova economia.

La settimana prossima Luigino Bruni analizzerà la voce "Regole"


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